Registro elettronico: cosa fare?
Con il Decreto Legge 95 del 6 luglio 2012 (Spending Review), il governo ha approvato una serie di interventi sulla scuola, tra cui il più importante e di difficile attuazione per gli istituti scolastici è senz’altro l’adozione di registri on-line e di strumenti di comunicazione telematica con le famiglie.
Ormai ad un anno dall’emanazione del decreto riteniamo utile fare il punto della situazione per consentire alle scuole di pianificare gli interventi necessari alla luce dei fatti e non condizionati da luoghi comuni o voci che si rincorrono.
Il registro elettronico è obbligatorio?
La prima osservazione da fare è che il decreto 95/2012 è di contenimento della spesa ed esso recita al punto 32 “all’attuazione delle disposizioni del presente articolo si provvede con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”. Da ciò deriva che in realtà non c’è un formale obbligo all’adozione dei registri ma che questo adempimento è condizionato dalle effettive disponibilità di risorse umane, strumentali e finanziarie di ciascun istituto. Ma quali sono i costi legati all’adozione del registro elettronico? È sufficiente acquistare un’applicazione da un fornitore? Quali le condizioni necessarie per l’attuazione di un simile progetto?
Dotazioni informatiche necessarie all’uso dei registro elettronico
A nostro parere le condizioni minime necessarie per l’adozione dei registri elettronici sono:
- la presenza di una rete locale estesa all’intero edificio scolastico
- la presenza di dispositivi quali PC, tablet, notebook per ciascun docente o, più comunemente, uno per ciascuna classe
E’ infatti vero che molte soluzioni permettono l’impiego di un qualunque PC collegato ad Internet (il PC di casa del docente, il PC del laboratorio informatico, il PC della sala professori, etc.) ma il registro elettronico potrà sostituire quello cartaceo solo se potrà essere usato in classe. L’impiego del PC di casa o di altri PC della scuola deve essere visto dal docente come una ulteriore possibilità che ne semplifica l’uso ma non può essere l’unico modo di accedere al registro elettronico.
Si può rinunciare ai registri cartacei?
Per rispondere a questa domanda bisogna fare una distinzione netta fra il registro di classe ed il registro del professore. La Corte di Cassazione con la sentenza n. 208196 del 1997 ha chiarito in modo definitivo che il registro di classe è un atto pubblico “in quanto posto in essere dal pubblico ufficiale nell’esercizio della sua pubblica attività e destinato a fornire la prova di fatti giuridicamente rilevanti, costitutivi di diritti e obblighi attraverso la quotidiana annotazione della presenza”. Viceversa il registro personale attraverso il quale il docente raccogliere le annotazioni sul processo di apprendimento degli alunni, è un documento utile nelle operazioni del consiglio di classe in sede di espressione di scrutinio. Sempre la Corte di Cassazione a tal proposito afferma: “La mancanza di tale registro (quello del docente ndr) renderà forse più complicato lo scrutinio finale, ma non può in alcun modo impedirlo o invalidarlo, essendo il docente tenuto a formulare i suoi giudizi, indipendentemente dalle eventuali annotazioni sul registro”. A nostro parere, quindi, il registro elettronico può da subito sostituire quello cartaceo del docente ma molto più problematica è la sostituzione del registro di classe in cui la firma del docente ha l’esplicita funzione di dimostrare la presenza dello stesso in classe, cosa che un registro elettronico, a parte certe condizioni, non può chiaramente garantire. Ciò detto, in mancanza di specifici decreti attuativi o circolari che specifichino a quali condizioni il registro cartaceo di classe può essere sostituito da uno elettronico, riteniamo che anche per il prossimo anno le scuole non possano rinunciare ad un registro di classe cartaceo che potrà tuttavia essere più snello e sintetico in presenza di un registro elettronico, fino forse a ridursi ad un semplice foglio di presenze.
Quali informazioni trattare con il registro elettronico e quali funzionalità prevedere?
La informatizzazione delle procedure scolastiche va ben al di là della semplice digitalizzazione dei registri cartacei ma deve consentire:
- Di trattare le informazioni tipicamente presenti nel registro di classe e del professore (assenze, giustificazioni, provvedimenti disciplinari, argomenti svolti, valutazioni, etc.)
- Di facilitare le comunicazioni con le famiglie mediante l’accesso riservato ad informazioni quali assenze degli alunni, valutazioni, comunicazioni da parte dei docenti o della scuola, etc.
- Di realizzare un ambiente con nuove funzionalità rivolte alla didattica quali comunicazione dei compiti per casa, messa a disposizione di materiale didattico, gestione dei compiti per casa e di classe, etc. fino alla realizzazione di vere e proprie classi virtuali
Ciò detto l’effettivo uso dello strumento deve a nostro parere essere legato al livello dalle dotazioni informatiche, alla preparazione dei docenti, alla loro disponibilità ad utilizzare degli strumenti avanzati per la gestione delle lezioni. In ogni caso suggeriamo una introduzione graduale delle nuove funzionalità limitandosi, in una prima fase, alla gestione delle funzioni tipiche dei registri e ai più semplici strumenti di comunicazione scuola/famiglia.
Quale registro elettronico adottare?
Ci sono ormai sul mercato una miriade di soluzioni di registro elettronico con grandi differenze dal punto di vista tecnico, di semplicità d’uso, di garanzie in termini di affidabilità e sicurezza e di costi. Ovviamente i fornitori dei software gestionali per le scuole (ARGO, AXIOS, INFOSCHOOL, etc.) cercano di far passare il messaggio che la loro soluzione di registro elettronico è praticamente obbligata perché l’unica collegata al proprio database. Il nostro suggerimento è invece quello di valutare varie soluzioni alternative (anche noi abbiamo una nostra proposta) e decidere poi per la soluzione che meglio si adatta alle effettive esigenze dell’istituto. Nel nostro sito è possibile far richiesta di una password per l’accesso ad una versione dimostrativa della nostra soluzione MyReg.
Scuole con Sissi In Rete
Le scuole che ancora usano Sissi In Rete anche in questa occasione si trovano orfani delle attenzioni che i grandi fornitori di soluzioni per la scuola dedicano ai propri clienti. Così anche l’adozione del registro elettronico diventa un’occasione per spingere al passaggio ad una delle piattaforme commerciali oggi diffuse. Detto che il cambio della piattaforma informatica è una scelta delicata che deve essere valutata attentamente sotto molteplici aspetti, non ultimo quello dei costi, in ambiente Sissi In Rete più che in altri è possibile scegliere la propria soluzione di registro elettronico con maggiore libertà e senza sottostare ai vincoli imposti dal fornitore della piattaforma informatica. A questo proposito mettiamo in evidenza che la nostra azienda, che da sempre assiste le scuole nell’uso di SISSI prima e di SISSI IN RETE poi, ha sviluppato un’applicazione web di registro elettronico e comunicazione scuola/famiglia (MyRegSISSI) che si integra perfettamente con il DB di Sissi. Ciò significa che è possibile caricare automaticamente nel registro tutte le informazioni estratte dal DB e, viceversa, scaricare sul DB gli esiti degli scrutini, senza la necessità di intervento da parte del personale amministrativo. Nel nostro sito è possibile far richiesta di una password per l’accesso ad una versione dimostrativa.
Conclusioni
Il prossimo anno scolastico, a causa delle novità imposte da diversi decreti, si annuncia come un anno molto importante per l’introduzione delle nuove tecnologie nelle scuole. Detto che la direzione da intraprendere è stata fissata, con l’invito ad adottare registri elettronici e strumenti telematici di comunicazione scuola/famiglia, ogni scuola dovrà seguire la propria strada a seconda delle risorse umane, strutturali e finanziarie a sua disposizione. Ciò significa che le scuole più preparate e con maggiori risorse, con reti estese all’intero edificio scolastico e PC in ogni classe, potranno da subito dotarsi dei nuovi strumenti richiesti dalla normativa. Le scuole con minori risorse, riteniamo debbano almeno avviare delle sperimentazioni per valutare l’impatto di queste nuove tecnologie e per individuare il modo di sopperire alle carenze che impediscono il loro uso generalizzato.